4 miti sull’espansione dell’e-commerce internazionale

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Sia i marchi in crescita che quelli affermati sanno che limitarsi ai mercati nazionali ostacola la crescita complessiva. Con l’aumento dell’uso globale di Internet e dell’esposizione ai social media, più acquirenti hanno più accesso a più prodotti che mai. In un ambiente che riduce tutto, compresa l’espansione dell’e-commerce internazionale, alla semplice pressione di un pulsante, i marchi devono conoscere la realtà. 

Nonostante gli enormi progressi tecnologici e la globalizzazione, alcuni dei requisiti per lanciare un soggetto DTC in un nuovo mercato sono ancora piuttosto manuali e diversi da mercato a mercato. 

Ecco quattro miti che devi conoscere per poter espandere il tuo marchio e avere una presenza redditizia a lungo termine nei mercati internazionali. 

Mito n.1: l’utilizzo del carrello e del checkout nazionali esistenti del mio marchio consente di risparmiare denaro. 

Se è vero che implementando le risorse esistenti si risparmia sui costi, nell’e-commerce internazionale tale risparmio è solo temporaneo.Perché? Perché le soluzioni che funzionano in un mercato interno funzionano a lungo termine nei mercati internazionali e di fatto inibiscono la crescita.

Per esempio, acquirenti in mercati diversi preferiscono metodi di pagamento diversi. Se il tuo check-out nazionale non supporta i metodi preferiti di un paese, gli acquirenti si allontaneranno.

Questi acquirenti possono anche lasciare il tuo sito senza effettuare un acquisto, se qualcosa di apparentemente piccolo come il formato dell’indirizzo non è localizzato. La duplicazione del formato e della terminologia dell’indirizzo nazionale nei mercati globali può ingenerare confusione negli acquirenti. Sul back-end, se il tuo checkout non è in grado di stampare correttamente le etichette di spedizione, corri il rischio di pacchi smarriti e di vendite perse in futuro.

Dal 2018, i tassi globali di abbandono del carrello nell’e-commerce si aggirano intorno al 69%. Il motivo principale per cui gli acquirenti lasciano un checkout senza completare l’acquisto sono costi aggiuntivi inaspettati ed elevati come tasse, dazi e spedizione. 

Le spese come tasse, dazi e spedizione variano da paese a paese. Se provi a implementare la tua soluzione di pagamento esistente in nuovi mercati e ad applicare tasse e dazi durante il checkout, rischi di perdere la vendita. I soldi che potresti aver risparmiato tentando un copia e incolla del tuo checkout in tutti i mercati ti costano davvero. 

Per una crescita a lungo termine nei mercati internazionali, dovresti localizzare il tuo checkout. La localizzazione del checkout con formati di indirizzi, valute e costi iniziali locali dimostra una trasparenza che crea fiducia.  

Mito n.2: la logistica transfrontaliera è complicata. I clienti internazionali lo sanno e tollerano tempi di consegna più lunghi. 

Può essere vero che gli acquirenti hanno aspettative inferiori sui tempi di spedizione dei marchi internazionali. Ma il nostro sondaggio Global Voices mostra che circa il 40% degli acquirenti si aspetta ancora che i pacchi arrivino entro una settimana, indipendentemente dall’origine. 

Ogni anno, gli acquirenti si aspettano tempi di consegna sempre più brevi. Nonostante le mutevoli aspettative, l’infrastruttura logistica rimane in gran parte la stessa. L’inventario deve essere ritirato, i pacchi devono essere sdoganati, i dazi e le tasse devono essere calcolati e pagati.  

In ogni nuovo mercato, il tuo marchio deve negoziare contratti per lo stoccaggio, la logistica e la consegna dell’ultimo miglio. La verifica dei partner richiede tempo e rallenta il time-to-market. Ma senza un controllo adeguato, corri il rischio di assumere un partner inaffidabile che riduce il tuo margine. 

Per una crescita redditizia a lungo termine, potresti voler valutare l’esternalizzazione della logistica e della compliance. Il costo della comprensione delle complessità di ciascun mercatoriduce la velocità di commercializzazione e le entrate incrementali che attendono in tutto il mondo. 

Mito n.3: il mio marchio dovrebbe evitare determinati mercati perché il rischio di frode è troppo grande. 

È vero che, per una serie di ragioni, alcuni mercati sono più inclini alle frodi nel commercio elettronico internazionale. Che si tratti di criminali che utilizzano carte di credito false o rubate o di schemi di chargeback fraudolenti, le frodi sono un problema reale ed enorme.

Poi c’è la questione dei venditori terzi. Anche se forse non è tecnicamente illegale, si tratta di uno schema complesso che sfugge a qualsiasi controllo sull’esperienza del marchio. Questi acquirenti acquistano grandi volumi di scorte da un mercato internazionale con tassi di cambio favorevoli e poi rivendono la merce con un ricarico. 

Non lasciare che il rischio di frode ti distolga dall’espansione dell’e-commerce internazionale. I progressi nella mitigazione del rischio, incluso il rilevamento delle frodi basato sull’intelligenza artificiale, stanno ostacolando l’opera dei criminali. D’altra parte, anche i malintenzionati possono sfruttare la tecnologia per rendere i loro schemi più sofisticati. La maggior parte dei marchi che stanno cercando di crescere a livello globale sceglie di rivolgersi a un partner di protezione dalle frodi che abbia l’esperienza per salvaguardare il commercio.

Per proteggere il tuo marchio mentre orienti la crescita, devi selezionare un partner di prevenzione delle frodi in grado di verificare ogni ordine per escludere la presenza di frodi. Tali partner utilizzano una combinazione di algoritmi e valutazione umana. Potrebbero cercare di verificare che gli indirizzi di fatturazione e spedizione siano allineati. Potrebbero anche monitorare le quantità degli ordini e le destinazioni di spedizione.

Mito n.4: una volta che il mio marchio è sul mercato, è tutto risolto. 

Non mancano gli ostacoli, le sfide e le battute d’arresto per aprire un canale DTC in un nuovo mercato. Quindi, si può essere portati a considerare il lancio di un nuovo sito come il traguardo finale. Ma i marchi di successo sanno che entrare nel mercato è solo l’inizio.  

Senza un’adeguata ricerca di mercato e i dati sui clienti, si procede alla cieca. Ne derivano offerte di prodotti non informate, metodi di pagamento sbagliati e promozioni infruttuose. In breve, quando si entra in un mercato si è solo a metà dell’opera. 

Una crescita redditizia a lungo termine richiede un’analisi di mercato continua e una pianificazione strategica e mirata. Imparare le sfumature culturali e le preferenze di ogni mercato richiede anni di esperienza. Ad esempio, grazie alle strategie di generazione della domanda iper-locale, il tuo marchio può rivolgersi agli acquirenti più propensi alla conversione utilizzando messaggi a cui risponderanno. Inoltre, è fondamentale sapere come i clienti nei diversi mercati interagiscono con il tuo marchio e la tua vetrina.

Se comprendi il comportamento dei clienti in ogni mercato, puoi ottimizzare l’esperienza per aumentare il valore medio degli ordini e i tassi di conversione.

Il takeaway 

L’apertura di canali DTC in nuovi mercati internazionali è uno dei modi migliori per realizzare entrate incrementali e far crescere la tua attività. Quando il tuo marchio è pronto per iniziare, non credere ai miti.

  • Localizza l’esperienza di acquisto per ottenere tassi di conversione più elevati
  • Ottimizza l’inventario, il magazzino e la logistica per creare un’esperienza equivalente a quella nazionale
  • Affidati a partner di protezione dalle frodi che salvaguardino la tua attività in qualsiasi mercato
  • Implementa strategie basate sui dati che preparano il tuo marchio per un successo duraturo

Se il tuo marchio sta cercando di espandersi, non entrare nel processo alla cieca. Pensare che l’espansione dell’e-commerce internazionale sia più facile o più difficile di quanto non sia potrebbe paralizzarti e farti perdere la possibilità di far crescere ll tuo marchio in tutto il mondo. 

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