Come i brand outdoor possono sostenere il boom determinato dalla pandemia

Espansione internazionale, Insights

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La pandemia di COVID-19 ha costretto il mondo in casa, ma in realtà non ha tenuto a lungo le persone isolate. Tra chiamate Zoom e abbuffate di Netflix, molte persone hanno scoperto un mondo fuori dalla loro casa che aspettava solo di essere esplorato. Rispetto alle mura quotidiane, il parco del quartiere o il sentiero locale sembravano improvvisamente destare interesse. Di conseguenza, le persone si sono riversate nei grandi spazi aperti come mai prima e i brand outdoor con canali DTC hanno aumentato di molto i ricavi.

L’attività outdoor è aumentata del 6,9% nel 2020. Milioni di persone che in precedenza non partecipavano a esperienze ricreative all’aperto hanno scoperto (o riscoperto) questi interessi. Le quattro attività all’aperto più praticate sono state trekking, mountain bike, pesca e campeggio. I meno avventurosi hanno scelto golf e tennis. Anche la passeggiata ha acquisito nuova popolarità tra le persone di tutte le età e livelli di abilità.

L’entusiasmo per le attività all’aperto ha continuato a crescere nel 2021, quando 164,2 milioni di persone hanno intrapreso qualcuna delle attività indicate prima. Un salto di 7,1 milioni di persone rispetto alle statistiche pre COVID. Il 54% degli americani di oltre sei anni ha praticato almeno un’attività all’aperto nel 2021. Circa il 20% era nuovo alle attività ricreative all’aperto. In effetti, i numeri delle attività ricreative all’aperto del 2021 hanno continuato a crescere anche dopo che le restrizioni per la pandemia sono state revocate.

Tempo di boom per i brand outdoor

Naturalmente, con così tante persone che improvvisamente intraprendono attività all’aperto, le vendite di attrezzature e abbigliamento sono aumentate vertiginosamente. I principali brand di outdoor come The North Face, Patagonia, REI e Marmot sono stati la meta ideale per nuovi e vecchi sportivi alla ricerca di attrezzature e abbigliamento. E poiché i negozi fisici erano chiusi, i consumatori per questi acquisti si sono riversati online.

Naturalmente, i ricavi sono aumentati di molto, ma del boom dell’outdoor hanno beneficiato anche brand cottage, startup e piccoli marchi. Aziende di nicchia come Osprey, Beyond Clothing, NEMO Equipment, Cotopaxi e molte altre sono state improvvisamente in competizione con i grandi brand.Quanto è diventato grande il business dell’outdoor? Nel 2021, l’industria delle attività ricreative all’aperto ha contribuito con 862 miliardi di dollari all’economia statunitense, 173 miliardi di dollari in più rispetto al 2020. Queste cifre rappresentano 454 miliardi di dollari di prodotto interno lordo (PIL) degli Stati Uniti e 4,5 milioni di posti di lavoro. Sorprendentemente, l’industria outdoor ora contribuisce al PIL degli Stati Uniti più di agricoltura, estrazione mineraria o produzione di computer.

La sfida di sostenere la crescita dell’era della pandemia

I brand di tutte le dimensioni hanno goduto della maggiore crescita delle entrate, ma erano consapevoli che questa congiuntura non sarebbe durata a lungo. 

Infatti, quando le restrizioni COVID hanno iniziato essere revocate, le persone hanno progressivamente abbandonare le attività all’aperto, riprendendo le attività indoor pre-pandemia. Una recente ricerca della Outdoor Industry Association ha indicato che circa un quarto delle persone nel 2022 non ha continuato le proprie attività all’aperto

Non sorprende che le vendite di abbigliamento e attrezzature outdoor si siano stabilizzate e le vendite del 2022 siano state piatte rispetto al 2021. Inoltre l’aumento dell’inflazione e le continue interruzioni della catena di approvvigionamento hanno posto il settore dell’outdoor di fronte a nuove sfide. E, dopo quasi tre anni di vendite causate dalla pandemia, l’eccessiva saturazione del prodotto è diventata un problema. Dopo tutto, di quante tende o zaini ha bisogno una persona?

Strategie di crescita per i marchi outdoor

Quindi, nel 2023, la grande questione del settore outdoor è come sostenere la crescita online mentre il mondo torna alla normalità. 

I brand devono mettere in campo strategie di acquisto ecommerce comprovate. Personalizzazione, localizzazione, servizio clienti di prim’ordine, spedizioni rapide, eventi online dal vivo e una solida presenza sui social media sono modi infallibili per soddisfare le aspettative dei consumatori. Inoltre i brand devono rafforzare esperienze omnichannel e strategie di unified commerce per raggiungere i clienti in tutti i possibili canali di consumo.

Di seguito vengono proposte tre tendenze che i brand outdoor devono seguire per garantire crescita e scalabilità in un marketplace post COVID.

Adottare la sostenibilità

In linea con le richieste dei consumatori, i brand outdoor devono mettere in luce la sostenibilità dei loro prodotti e delle loro pratiche. I rapporti mostrano che l’87% dei consumatori outdoor prende in considerazione la sostenibilità quando acquista un prodotto ed è disposto a pagare un surplus per questo principio ambientale. Infatti, il 57% dei consumatori outdoor è disposto a pagare prezzi più elevati per attrezzature e abbigliamento sostenibili. 


Tuttavia, per i consumatori outdoor di oggi, l’eco-friendly va oltre i prodotti che le aziende realizzano e vendono. I consumatori sono alla ricerca di brand che enfatizzino una vera trasparenza trasversale nella sostenibilità dell’intera catena di approvvigionamento. Gli appassionati di outdoor continuano ad acquistare i prodotti di brand di cui si fidano rispetto all’adozione di pratiche sostenibili, anche se il mercato si stabilizza.

Espansione a livello internazionale

Mentre i brand outdoor affermati hanno già forti punti d’appoggio nel mercato internazionale, i marchi più piccoli non dsipongono dello stesso privilegio. L’espansione internazionale, in particolare nel mercato europeo dell’outdoor ancora in forte crescita, può aiutare i piccoli branda scalare e competere a livello globale. 

Nel marketplace super-competitivo di oggi, approdare al commercio internazionale e multi-locale ha un valore commerciale. L’ecommerce mondiale ha raggiunto nel 2022 i 5,7 trilioni di dollari e si prevede che crescerà fino a 6,54 trilioni di dollari nel 2023. Quindi, per i piccoli brand outdoor che vogliono intraprendere la scalata, l’espansione non è solo una buona idea, è una necessità.

Tuttavia, è più facile parlare di espansione globale dell’ecommerce, che metterla in pratica. Occorre tempo, lunga ricerca e attenta pianificazione. Ecco dieci best practice che i brand devono considerare quando pianificano l’ecommerce internazionale.

  • Comprendere e identificare i mercati target
  • Conoscere la concorrenza
  • Progettare siti Web strategicamente localizzati 
  • Utilizzare metodi digitali di pagamento e di rimessa globali accettabili
  • Fornire soluzioni efficienti per spedizioni e consegne internazionali
  • Utilizzare la gestione localizzata del magazzino
  • Comprendere le restrizioni fiscali e doganali
  • Offrire un servizio clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7
  • Collaborare con influencer locali
  • Imparare a gestire i resi internazionali

Avviare i canali DTC di Recommerce

Uno dei modi migliori in cui i brand possono fare propria la sostenibilità è adottare strategie di seconda mano o recommerce. Grazie al cambiamento della domanda e alle crescenti preoccupazioni dei consumatori per la sostenibilità, il 2022 è stato un anno eccezionale per il crescente settore dell’usato. In effetti, la tendenza alla rivendita deve intensificarsi poiché i consumatori cercano alternative più economiche alle costose attrezzature outdoor. Gli esperti prevedono che il mercato delle attrezzature outdoor usate raggiungerà i 75 miliardi di dollari entro il 2025.

Molti grandi brand outdoor hanno già colto la tendenza alla rivendita e al riacquisto in risposta alle richieste dei consumatori. La vendita di attrezzature usate permette ai prodotti di non finire in discarica, mentre permette opportunità di business, rivolgendosi ai clienti che cercano beni di seconda mano scontati. Nel marketplace competitivo outdoor, attrarre consumatori attenti all’ambiente e al budget è un ottimo modo per migliorare la conversione e la fidelizzazione dei clienti.

Lo stato attuale dell’industria outdoor

La buona notizia è che le vendite del settore outdoor sono ancora al di sopra dei livelli pre-pandemia nonostante l’appiattimento della partecipazione. Molte persone hanno abbandonato le attività outdoor con l’attenuarsi della pandemia, ma altrettanti hanno continuato a praticare queste attività. I risultati mostrano che l’89% degli appassionati di outdoor prevede di continuare la propria partecipazione all’outdoor nel 2023.

Oggi, l’economia instabile e i problemi della catena di approvvigionamento rappresentano la più grande minaccia per il benessere dell’industria outdoor. Gli esperti economici prevedono che l’inflazione spingerà i consumatori a limitare la spesa per costosa attrezzatura e abbigliamento outdoor. I problemi in corso nella catena di approvvigionamento probabilmente rendono tali beni ancora più costosi. 

Quindi, il mercato outdoor continua a crescere, ma probabilmente a un ritmo più lento. Ma nonostante le sfide dettate dalla pandemia persistente e dall’economia incerta, il settore dell’outdoor si trova ancora in una posizione molto buona.

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